ANPVU, l’invito di Carmine Canino: “Uniamoci e portiamo avanti insieme la battaglia dello svapo”
A pochi giorni dalla sesta edizione di Vapitaly, che torna finalmente a riunire tutti i vapers dopo più di due anni di stop a causa del Covid, abbiamo raggiunto telefonicamente Carmine Canino. Con il presidente di ANPVU, Associazione Nazionale Consumatori Vaporizzatori Personali, abbiamo fatto il punto della situazione in cui versa il settore.
“Il settore delle e-cig conosce una lenta ma inesorabile crescita in Italia ed in Europa visto l’indiscusso ed incontrovertibile potenziale salvavita del prodotto – ha spiegato Canino – Purtroppo, facendo anche un pò di sana autocritica, in Italia il settore è estremamente frammentato a causa dei piccoli interessi di ogni operatore che invece di anteporre su tutto e tutti la salute della gente ed il bene del mercato, avendo la lungimiranza di farlo crescere, si limita spesso a coltivare il proprio perimetro perdendo di vista le vere sfide come la promozione e la comprensione del prodotto come alternativa al tabacco tradizionale ed al tabacco riscaldato“.
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Il messaggio ai vapers italiani di Carmine Canino di ANPVU
Quali sono le ultime novità del settore dal punto di vista legislativo in materia di sigarette elettroniche, oltre all’aumento della tassazione sui liquidi delle sigarette elettroniche?
“Al momento il quadro legislativo non presenta particolari novità rispetto alle regole dettate dalla TPD. In ogni caso è sempre più percepita la pressione di alcuni Ministeri (Salute) che, seguendo le Linee guida delle organizzazioni internazionali (OMS), vorrebbero un giro di vite sulla libertà di effettuare comunicazioni commerciali (marketing freedoms) e svapo in luogo pubblico; visione quanto mai miope poichè si farebbe un passo indietro di 10 anni vanificando così il potenziale beneficio di un prodotto del 95% meno dannoso rispetto al tabacco combusto dati che, ad oggi, numerose ricerche scientifiche testimoniamo. Non parliamo poi degli aromi, entrati nel mirino delle Istituzioni europee ed al centro del dibattito da ormai qualche mese; vietarli significherebbe chiudere definitivamente il settore con conseguenze indescrivibili per la salute pubblica“.
Un messaggio ai vapers Italiani?
“In un momento così delicato per il mondo del vaping TUTTI i vapers dovrebbero mettere da parte personalismi e argomenti secondari ed unirsi all’Associazione ANPVU per portare avanti INSIEME questa battaglia, per tentare di vedere tutelati i nostri diritti, che si preannuncia non priva di difficoltà da superare in Europa anche in vista della redazione della prossima TPD3! Noi tutti dobbiamo uscire dal nostro “mondo” ed iniziare a parlare alla gente, ai fumatori per spiegare loro i vantaggi che questi strumenti alternativi al fumo combusto offrono. Ognuno di noi ha un grande potenziale: siamo NOI che da anni utilizziamo i vaporizzatori e chi meglio di NOI può testimoniare, a organismi politicizzati, medici non informati, parenti o amici fumatori, la propria esperienza ed i vantaggi ricevuti nell’utilizzarli”.