Secondo uno studio irlandese, il mercato mondiale del Vaping è destinato a crescere almeno fino al 2025
Tra i diversi articoli pubblicati da testate italiane e straniere, a volte ci si imbatte in pezzi ben scritti all’interno dei quali l’analisi del mondo vaping è equilibrata e ben fatta. È il caso del pezzo pubblicato da Linkiesta nel maggio scorso, dove l’autore segnala quella che sarà la crescita del mercato dello svapo in tutto il mondo: un risultato figlio del report stilato da Research and Markets.
“Nel corso dei prossimi anni, e fino al 2025 – si legge nell’articolo – il mercato del vaping sarà protagonista di una crescita notevole a livello mondiale. Il business correlato alle e-cig conoscerà una crescita media pari a poco meno del 18%. In concreto tutto questo comporterà per il 2025 un business pari a 84 miliardi di dollari“. A trainare il settore, sempre secondo la società irlandese di ricerche di mercato, “c’è la riduzione del consumo di sigarette tradizionali, la crescita dei loro prezzi e la crescente presa di coscienza relativa ai danni del fumo“.
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Le norme contro il mercato del vaping e la scelta migliore
Il giornalista de Linkiesta segnala, però, che questa crescita “rischia di essere compromessa, almeno in parte, dalle rigide norme che vengono messe in atto in alcuni Paesi e che sembrano andare contro il settore dello svapo. Non è eccessivo parlare, in alcuni casi, di vere e proprie campagne di diffamazione il cui scopo è quello di immergere il fumo elettronico in ombre fitte“.
La valutazione del mondo vaping è talmente lucida e precisa che l’articolo ricorda che “grazie alla sigaretta elettronica si ha la possibilità di smettere di fumare e diminuire notevolmente l’afflusso di sostanze tossiche nel nostro organismo“, ma che allo stesso tempo “l’obiettivo finale e la scelta migliore resta senza dubbio quella di smettere totalmente anche con il vapore elettronico“.
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