Perché è importante smettere di fumare: ecco i benefici immediati per il nostro corpo
L’eco della giornata mondiale senza tabacco, che si è celebrata il 31 maggio scorso, non si è ancora spento anche perché ci sono ancora molte persone che tentano di smettere di fumare, evitare gravi patologie, come ad esempio tumori o malattie cardiovascolari e respiratorie, e beneficiare dei vantaggi che si ottengono sin dai primi giorni dopo aver detto ‘basta’ con il tabacco.
Un bell’articolo pubblicato sul magazine della LIAF (Lega Italiana Anti Fumo), ricorda infatti quali sono i benefici immediati quando si decide di dare un taglio definitivo con le ‘bionde’.
Dopo 20 minuti senza fumare, tanto per cominciare, pulsazioni e pressione sanguigna iniziano a ritornare nei valori di norma. Nelle ore successive c’è invece un dimezzamento della quantità di nicotina e di anidride carbonica nell’organismo. Meno monossido di carbonio si traduce in più apporto di ossigeno a muscoli e cervello.
Dopo 12 ore, il cuore inizia a sforzarsi di meno per pompare sangue ricco di ossigeno nel corpo e diminuiscono le probabilità di problemi cardiaci. Dopo due giorni senza fumare i nervi cominciano a rigenerarsi, torna la massima sensibilità per gusto e olfatto e con i livelli di nicotina quasi azzerati i polmoni si avviano verso un processo di guarigione.
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“Andrebbe ripristinata una seria campagna contro il fumo, ricordando a tutti in modo continuo i danni che procura, oltre alla schiavitù che induce – ha spiegato Silvio Garattini, Presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche ‘Mario Negri’ in un’intervista concessa alla LILT (Lega Italiana Lotta contro i Tumori) – e coinvolgere i giovani costituendo a livello delle scuole gruppi di coetanei istruiti ad aiutare i compagni che fumano“.
“Basterebbe pensare all’immensità dei benefici per la salute per far ‘tenere duro’ chi tenta di smettere. Oggi sappiamo da uno studio recente che nell’arco di cinque anni si abbattono i valori della proteina C-reattiva, una sostanza che segnala lo stato infiammatorio dell’organismo, a tutto vantaggio delle malattie dell’apparato respiratorio e cardiovascolare, per citare le più importanti, e dei tumori“.
“È anche una difesa in più contro il Covid 19, come ha evidenziato uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine – ha concluso Garattini – I fumatori infatti hanno il 24% di possibilità di sviluppare la malattia grave, contro il 14% di chi non ha mai fumato“.