Le associazioni europee e il manifesto dei consumatori di e-cig
“Chiediamo che l’accesso alle politiche, ai servizi e ai prodotti per la riduzione del danno da fumo sia riconosciuto come diritto alla tutela della salute umana“: comincia con queste parole il comunicato stampa emesso dall’ANPVU a margine del ‘World Vaping Day’. Un documento che riporta l’appello lanciato da 14.507.000 utilizzatori di vaporizzatori personali (e-cig) in Europa, rappresentati da 21 Associazioni di Consumatori riunite in ETHRA (European Tobacco Harm Reduction Advocates: un manifesto che invita i responsabili politici a riconoscere i benefici della riduzione del danno da tabacco.
“Non abbiamo alcun interesse economico o conflitto di interesse e non rappresentiamo nessuna industria – tiene a precisare Carmine Canino fondatore e Presidente dell’Associazione Consumatori italiana ANPVU – Le associazioni riunite in ETHRA sono composte unicamente da Consumatori che chiedono di essere riconosciuti come portatori di interesse (Stakeholders) e come tali non subire le decisioni prese da governi, esperti e scienziati. Chiediamo di essere presenti ai Tavoli di lavoro che ci riguardano e avere facoltà di esprimere la nostra opinione. Il Manifesto firmato sottolinea come gli interessi degli svapatori sono ancora subordinati a decisioni che cadono dall’alto e che in alcuni casi non provengono da una reale conoscenza del fenomeno“.
L’obiettivo da raggiungere
L’uso dei prodotti del tabacco è tuttora nel nostro Paese la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile. La prevenzione e la cura del tabagismo – continua la nota stampa diffusa da ANPVU – sono un obiettivo prioritario da perseguire attraverso misure efficaci (interventi normativi, attività di educazione e promozione della salute, sviluppo di metodologie e farmaci per favorire la cessazione) per ottenere una progressiva diminuzione dei consumi dei prodotti del tabacco, il calo della prevalenza dei fumatori e la conseguente riduzione delle gravissime patologie fumo correlate. Si tratta di un obiettivo che non può essere perseguito dal solo Ministero della Salute, ma dal Governo nel suo complesso, affinché la pluralità di interessi correlati ai prodotti del tabacco non prevalga sul supremo interesse della tutela della salute.