Destinazione Mondo, il libro di Daniel Mazza
È il sogno di moltissimi italiani: lasciare una città grigia e avara di occasioni professionali e mettersi in viaggio verso mete da sogno e posti pieni di possibilità. Lo sa bene Daniel Mazza, autore di un libro suggestivo e affascinante dal titolo inequivocabile: ‘Destinazione Mondo’. Torinese, classe ’88, Daniel è partito per realizzare il suo grande progetto nel 2010, dopo aver lasciato il suo lavoro a tempo indeterminato, con l’obiettivo di intraprendere nuove avventure e seguire la sua grande passione per i viaggi.
“Lavorando in aeroporto vedevo solo le persone partire – ha spiegato Daniel – Il primo viaggio che mi ha cambiato un po’ la visione del viaggiare è stato con degli amici in Repubblica Dominicana: un viaggio per me totalmente diverso da quello classico nei villaggi turistici. Questa cosa mi ha cambiato totalmente la maniera di vivere il viaggio. Da li in poi ci sono stati nuovi stimoli, fino alla decisione di prendere un anno di aspettativa dal lavoro e andare in Australia con un biglietto di sola andata. È stato il primo viaggio da solo, non conoscevo bene la lingua, ho dovuto cercare casa, lavoro, nuove amicizie e nuovi equilibri. Senza questa esperienza non avrei fatto tutto quello che ho poi fatto”. successivamente“.
Come è nata l’idea del libro?
Nel suo libro ‘Destinazione Mondo‘, Daniel Mazza racconta come ha affrontato questa sua nuova vita ‘on the road’. Ma cosa vuol dire essere un viaggiatore? “Per me significa cercare di inglobarsi il più possibile nel paese in cui si sta viaggiando – ha aggiunto – Sarebbe un controsenso cercare di essere noi stessi in ogni paese dove andiamo. È bello adattarsi a seconda delle situazioni, dei luoghi e delle persone. Un consiglio per chi vuole mollare tutto e cominciare a viaggiare? Ho iniziato dieci anni fa e il mio sogno si è realizzato solo quattro anni fa. In mezzo ci sono stati anni di tentativi, di programmi, di progetti, di successi e di fallimenti. Chi inizia adesso deve mettere in preventivo di aver pazienza, perché non può funzionare subito. E bisogna sempre avere sempre pronto un piano B, o comunque essere sempre pronti ad un’alternativa“.
“Come è nato il libro? All’inizio scrivevo i miei pensieri come status su Facebook, ed era una modo per ricordarli anche nelle settimane successive. Ovviamente la mia esperienza in Australia non è stata tutta rose e fuori ci sono state delle difficoltà da superare, e quando avevo bisogno di farmi forza andavo a rileggere ciò che avevo scritto su Facebook nelle settimane precedenti. Molte persone hanno iniziato a seguirmi anche sul blog e si sono appassionate a questa mia avventura dall’altra parte del Mondo. Il libro è nato grazie alla rielaborazione di questi brevi messaggi, dove raccontavo sensazioni, emozioni e giorni di viaggio. E cosi il diario di viaggio da virtuale e diventato cartaceo“.